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intervista a Milton Friedman

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FORZA ITALIA? IO VI DICO SVEGLIA ITALIA!

 

intervista a Milton Friedman

 

Ancora una stagione di gloria per il prof. Milton Friedman, Brooklyn, classe 1912. Prima gli anni dell'università di Chicago, dove è profeta del laissez-faire, poi gli ammiratori Ronald Reagan e Margaret Thatcher (...). Nel 1976 il Nobel.

Attivissimo, il nemico storico di Lord Keynes, del welfare state e dell' intervento pubblico nell' economia e soddisfatto dell' attenzione italiana. E ha naturalmente un piano per la nostra economia.

"Per prima cosa voglio dire che. arrivate tardi ma arrivate. SVEGLIA ITALIANI: il comunismo è finito, il socialismo pure, lo stato semina disastri. Ci sono due modi soli per governare l' economia.

Uno: lo scambio volontario, il mercato.

Due: il comando dall'alto, militare o statale.

Convivono sempre. Anche in URSS ai tempi brezneviani, c'era un po' di piccolo mercato. L'opposto era Hong kong, dove lo stato contava meno del dieci per cento in economia, non cerano regole imposte, l'esempio storico di libero mercato.

"Le riassumo il nostro credo: l'amministrazione statale deve provvedere solo servizi essenziali alla società. Nel XIX secolo gli Stati Uniti - in quanto Stato - spendevano una cifra irrisoria per l'economia, e all' apice dell'impero britannico, gli inglesi non superavano il dieci.

Lo stato deve assicurare solo la difesa, la proprietà privata, l'ordine e la legge, le elezioni, il sistema giudiziario. Punto.

Purtroppo deve esserci una legge e un sistema fiscale, ma la proprietà privata deve essere liberà.

E come può pensare lei di possedere una casa se lo stato le impone l' equo canone?

E come può pensare di possedere un vestito se lo stato le impone di comprarne uno fatto nel paese?"

Breve pausa. Il professore riprende: "Ah, lo stato deve pure regolare la politica monetaria".

Se Hong Kong era il paradiso del libero mercato e l' URSS il suo Inferno, cos'è l'Italia, un Purgatorio. E gli Stati Uniti il Limbo?

"Guardi che l' Italia è molto più libera di quello che voi credete, grazie al mercato nero e all'evasione fiscale.

Il mercato nero, Napoli, e l'evasione fiscale, hanno salvato il vostro paese, sottraendo ingenti capitali al controllo delle burocrazie statali. E per questo che io ho più fiducia nel' Italia di quel che si possa avere dalle statistiche, che sono pessime.

Il vostro mercato nero è un modello di efficienza. Il governo un modello di inefficienza. In certe occasioni un evasore è un patriota. Ci sono tasse immorali. Non facciamo moralismi: un conto è rubare o uccidere, un conto evadere le tasse. Lei ha mai trovato qualcuno che obietta al contrabbando, se non semplicemente per il pericolo di venir catturato? (...)

Siete un grande paese. Grande tradizione di mercato, voi inventate banche e contabilità. Allora dovete passare dal 50 per cento dell' economia controllata dallo stato al 10 per cento. Ecco come: 1) Privatizzare. 2) Privatizzare. 3) Privatizzare. Dovete privatizzare l'Eni? Ecco la ricetta. Niente polemiche tra nocciolo duro di azionisti scelti e azionariato popolare diffuso. Seguite il metodo della repubblica Ceca: ogni cittadino avrà dei buoni, perché sono i cittadini con le tasse che hanno pagato questi giganti. Questi buoni saranno redimibili con azioni.Ogni cittadino un capitalista. Altrimenti si centralizza la proprietà, e noi vogliamo disperdere! Hanno fatto così anche in British Columbia e ha funzionato. 4) Dopo la privatizzazione tagliate la spesa pubblica e tagliate le tasse. Infischiatevene del deficit, il deficit sono tasse. Conta ridurre la spesa. Se spendete 100 e ricavate 50 in tasse, da dove vengono le altre 50 lire? Da tasse nascoste, comunque mica crederà in Babbo Natale? 5) Abrogate ogni tariffa e controllo, le quote sulle automobili, i computer, i prodotti giapponesi. State alla larga dalle burocrazie europee e dai serpenti monetari. Lasciate fluttuare la lira in libertà. Se il governo fa bene sarà forte, altrimenti, se va male, capirete che l'estero vi critica. Ritorno alle gabbie salariali, subito"(...).

 

Articolo tratto dal "Corriere della Sera" del 30-05-94, liberamente titolato ed impaginato.